LE PRIME POPOLAZIONI MESOAMERICANE
La società Mokaia della fase Barra (1600-
I Mokaia furono probabilmente primo chiefdom mesoamericana.
LINGUAGGI DEL CIELO E LINGUAGGI DELLA TERRA:
Valle di Oxaca: Dal
ELEMENTI COMUNI TRA OAXACA E SOCONUSCO:
Centralità della produzione e della circolazione. La diffusione attraverso le opere d’arte di somme essenziali religiose permetteva, con la distribuzione di privilegi, di accettare determinate convenzioni sociali da parte di ampi strati della società. Attraverso il mito gli attori politici potevano coinvolgere le persone e renderle partecipanti attive del mutamento politico.
I signori di pietra (1200-
Nel mondo olmeco più antico i capi si mostravano nell’arte pubblica con i loro caratteri individuali, come se si fosse verificata una progressiva personalizzazione del potere politico. Le teste colossali non sono l’unica espressione scultorea monumentale del potere olmeco. “altari” o “troni”. Il signore olmeco non racconta nulla e non ha bisogno di farlo perché il suo potere non si fonda sulle sue caratteristiche personali ma sul suo carattere di uomo-dio. I troni paiono comunicare l’idea di un accesso privilegiato alle forze sovrannaturali da parte del sovrano e dei suoi parenti, di un privilegio di sangue che diveniva fonte di legittimità. Tali sculture provengono non solo dalla capitale, ma anche da centri secondari (governatorati). Nel Soconusco la scultura Mokaia aveva raggiunto il suo massimo splendore intorno all’XI secolo a.C. grazie anche a scambi commerciali con gli olmechi. E? possibile che alle relazioni commerciali si affiancassero altri tipi di “relazioni prestigiose” (ad esempio scambi di donne nobili). Dal
Il centro monumentale di
In tutta la mesoamerica il serpentino e la giada erano ritenute di estrema preziosità ed erano simbolicamente associate all’acqua. Due dei livelli cosmici dell’universo: la terra e l’inframondo acquatico. . La loro “replica terrena” costituiva probabilmente scenari dove i sovrani di
Nella seconda fase olmeco la giada divenne il materiale principale per la realizzazione di piccoli oggetti preziosi in cui si manifestava la cosmologia e l’ideologia politica olmeca. Nel momento in cui i principali simboli cosmologici venivano rappresentati sulla giada, essi scomparivano dalla ceramica, che in questo periodo divenne priva di decorazioni. Il passaggio dalla ceramica alla giada pare indicare una progressiva restrizione dell’accesso alle simbologie sacre che facevano da fondamento alla legittimazione ideologica del potere olmeco. Se alcune aree , dall’800 a.C., parvero progressivamente staccarsi dall’orbita olmeco, in altre regioni la potenza olmeco si fece invece più netta. Queste regioni corrispondono a “corridoi” che conducono verso importanti giacimenti di beni esotici. Crescente interazione tra l’area metropolitana del Golfo e il resto della mesoamerica. Testimoniata dalla diffusione della scultura monumentale: le grandi sculture a tutto tondo del periodo precedente vennero soppiantate (
IN SINTESI:
dal
Iterazione competitiva: i nascenti gruppi nobiliari avrebbero sfruttato i contatti con gli olmechi del Golfo per ottenere strumenti di legittimazione utili alle loro esigenze politiche locali. Dopo la caduta di
LA FIGURA CENTRALE DEL RE
IL CORPO DEL RE
Con lo svanire dell’egemonia dei grandi chiefdom olmechi della costa del Golfo si era avviato un forte processo di differenziazione regionale che avrebbe portato alla nascita delle entità politiche classiche.
Preclassico tardo (
LE PAROLE NELLA PIETRA
Da San Andreas, nei pressi di
LE DINASTIE MAYA DEI BASSIPIANI
L’INVENZIONE DELL’AJAW
Venere e il sole costituivano una coppia fondamentale, associati perché Venere come Stella del Mattino precede la levata del Sole, mentre come Stella della Sera ne segue il tramonto. Venere e il sole erano identificati quindi con due gemelli, protagonisti di uno dei più celebri cicli maya, il Popol Vuh: i due gemelli scesero insieme nel mondo sotterraneo per affrontare gli dei in una partita di palla che si sarebbe conclusa con la loro morte e la conseguente rinascita sotto forma di corpi celesti, nonché di veri e propri prototipi mitici delle regalità maya. Il sovrano è la manifestazione dell’albero cosmico e corrispettivo terreno dei due astri regali. La presentazione del sovrano è quindi una dimostrazione dell’assoluta coincidenza tra ordine cosmico ed ordine politico.
I mascheroni entrano in uso nel mondo maya dei bassipiani fin dal Preclassico medio (ca 700-
L’AJAW E LE SUE IMPRESE
Serpente della visione: condotto sovrannaturale attraverso il quale si materializzano le entità sovrannaturali evocate dal sovrano mediante i rituali e l’autosacrificio. Discendenza preferibilmente patriarcale era già allora vigente. La narrazione storico dinastica ebbe un’importanza inequivocabile nel corso di tutta la storia maya classica. Ogni regno faceva risalire la propria dinastia ad un fondatore spesso mitico. La regola dinastica generale prevedeva la successione per via patrilineare al primogenito, che sin dalla più tenera età doveva compiere importanti riti iniziatici. In alcuni casi sappiamo di donne che governavano in alcune città. Una volta salito al trono l’ajaw diveniva il fulcro della sua entità politica assumendo il ruolo di vero e proprio perno cosmologico dell’universo.
Il carattere sovrannaturale era esplicitato anche nella morte. L’ajaw è un signore assoluto, veicolo delle forze sovrannaturali, dio egli stesso, manifestazione del Sole e di Venere.
I bassipiani maya del periodo Classico erano costellati da entità politiche formalmente indipendenti, ognuna delle quali era dotata di un suo sovrano, come se il modello cosmologico fosse replicabile all’infinito. Ogni regno era contraddistinto da un glifo emblema, essi si riferiscono al nome dell’entità politica , del regno, senza che vi siano necessariamente incluse corrispondenze con elementi del territorio. La non diretta associazione tra regno e territorio indica che l’identità profonda del regno era legata al signore e alla sua discendenza, indipendentemente dal luogo dove il loro potere si esercitava. I centri sottoposti a un determinato regno ne adottavano il glifo emblema.
I bassopiani maya appaiono divisi in una moltitudine di regni, ognuno dei quali era governato da un K’ulul(sacro) ajaw e da un ristretto consiglio di nobili, alcuni dei quali si fregiavano del titolo di ajaw. Anche se le città avevano un proprio glifo emblema, esistevano gerarchie tra le diverse entità politiche. La relazione gerarchica tra i siti era espressa mediante una complessa rete di visite, incontri rituali, matrimoni e alleanze militari.
Rituale di spargimento: il sangue versato dal sovrano è espressione rituale della sua capacità di spargere la fertilità nel suo regno. La celebrazione del rito in un insediamento secondario avveniva durante le visite rimarcando simbolicamente il rapporto gerarchico.
Il matrimonio politico era un altro elemento tipico dell’iterazione tra elite nobiliari maya. Esplicite
Affermazioni di matrimoni sono molto rari nelle iscrizioni, ma spesso le mogli dei sovrani sono rappresentate sui monumenti. Il rango era ereditato per via bilineare.
Spesso le visite regali includevano la supervisione su rituali che coinvolgevano la successione al trono nel regno meno importante, come se venisse sancita dalla presenza del sovrano principale. Era un mondo in continuo conflitto, dove l’attività militare era tra i compiti preminenti del re e dell’alta nobiltà. Nella maggior parte dei casi la guerra tra entità politiche maya era rituale e non finalizzata alla conquista. Il fine della guerra era duplice:catturare prigionieri da sacrificare e affermare il proprio potere condizionando l’entità politica sconfitta.
Da un punto di vista concettuale il carattere personalistico di un regno maya non ammetteva la conquista. La sconfitta della città comportava il versamento di tributi in forma di doni al sovrano vincitore, nonché la rottura e il conseguente riequilibramento della rete di alleanze. Raramente la guerra è ritratta nell’arte monumentale maya, se non nel momento della cattura del prigioniero. I prigionieri costituivano un forte elemento di prestigio. Il sacrificio dei prigionieri era svolto con modalità diverse ma in ogni caso lo status nobiliare del prigioniero comportava una complessa ritualità consona al rango e al carattere sacro. Il termine guerra stellare si riferiva a battaglie che venivano condotte in occasione di momenti salienti del ciclo di venere, l’astro guerriero per eccellenze nel mondo maya. Le guerre, e soprattutto quelle stellari, servivano a modificare radicalmente gli equilibri politici del mondo maya, mettendo fine ad alcune dinastie e inaugurando periodi di diretta influenza dei regni vincitori. La guerra serviva ad aumentare il potere delle città vincitrici.
Martin e Nikolai Grumbe hanno proposto l’esistenza di alcuni superstati egemonici che attraverso una complessa attività politico-militare arrivarono a imporre il loro dominio su gran parte dell’area maya. E’ probabile che in queste entità politiche maggiori si sia sviluppata un’articolazione sociale più complessa, con la nascita di una non ben definita “classe media” legata alle attività burocratiche e amministrative. La cronica instabilità delle entità politiche maya era dovuta alle modalità stesse di aggregazione, troppo effimere per poter dare luogo a veri e propri stati centralizzati. Il dominio di una città sull’altra si riduceva all’ingerenza sulla politica locale o a relazioni di tipo parentale o clientelare, senza che si sviluppassero relazioni gerarchiche di ordine funzionale tali da prevenire la dissoluzione. In un mondo dove la differenza tra centri dominanti e dominati era che ordine quantitativo, ogni centro minore poteva rapidamente rendersi indipendente e all’allearsi a un’altra città. Il mondo maya pare caratterizzato da organizzazioni politiche che presentano sia caratteristiche tipiche dei chiefdom che statali. Al primo modello politico pare corrispondere l’importanza di rapporti parentali e di strutture sociali come il linguaggio, oltre a una struttura policentrica, internamente poco differenziata e contraddistinta da una scarsa specializzazione funzionale; anche i continui processi di fissione e fusione delle entità politiche sono caratteristici di formazioni politiche non statali. Altri elementi però sono tipicamente statali, come la rigida divisione della popolazione in due classi, divisione che gli faceva risalire a una diversa ascendenza mitica.
I rapporti tra le diverse entità politiche indipendenti e contigue costituirono il vero e proprio cimento della relativa unità culturale del mondo maya classico ma nel suo insieme si ebbe anche un sistema unitario relativamente omogeneo dal punto di vista culturale e linguistico. Inoltre i diversi linguaggi sono organizzati in modo piramidale e pressoché identico a ogni livello gerarchico. Carenza di una burocrazia sviluppata e scarsa capacità di mantenere il controllo territoriale. Città rituali-regali. Il “modello galattico” è stato applicato al modello mesoamericana:si tratterebbe di stati nei quali la struttura politica è modellata sulla base di un principio ideologico policentrico. Grande importanza attribuita alle attività rituali condotte nei centri cerimoniali e in particolare a quelle relative alla persona del sovrano. Questi centri costituiscono il cuore dell’entità politica e controllano un insieme di centri subordinati:di conseguenza vi è una scarsa delimitazione di confini dell’entità politica, spesso mutevoli e scarsamente sottoposti a un’autorità centrale che si fa sempre più debole mano a mano che ci si allontana dal centro d’irradiazione. I rapporti di potere sono incentrati più sul controllo di manodopera che del territorio e vi è una scarsa compenetrazione tra poter politico e infrastruttura economica. I centri secondari si assomigliano. Con il collasso del mondo olmeco e il conseguente sviluppo del mondo izapeno e quello dei bassopiani maya, venne probabilmente fatto il salto ideologico decisivo ad opera delle nuove elite che si contendevano il potere: il sovrano non si trovava solo al centro del cosmo, ma la sua persona si identificava ora con il Sole, con Venere o con i divini gemelli: era un sovrano eroico, le cui caratteristiche personali erano il frutto di una discendenza divina che separava lui e la nobiltà del resto della popolazione. Le caratteristiche eroiche del sovrano, che divenivano uno dei criteri di legittimità del suo poter, dovevano quindi essere raccontate insieme alla sua ascendenza dinastica e ai suoi successori nella complessa vita politico-rituale delle “galassie” maya.
Il fonetismo non fu uno sviluppo obbligatorio ma una risposta a specifiche esigenze propagandistiche che richiedevano la possibilità di una dettagliata e non ambigua narrazione di eventi. L’intimo nesso che univa corte, calendario, scrittura e struttura politica nel mondo maya classico divenne ancor più evidente guardando al “collasso” maya nel corso del IX sec d.C. Quando una serie di concause portò alla caduta di molte delle entità politiche dei bassipiani meridionali, il sintomo principale fu proprio la scomparsa delle nozioni calendariali. La caduta di coloro che erano stati i pilastri dell’universo portò alla caduta dell’intero universo maya classico. Ma nelle terre più settentrionali della penisola dello Yucatan e sugli altopiani del Guatemala la civiltà maya visse nuovi fasi di intenso sviluppo.
MONTE ALBAN
Sin dal
Teotihuacan pare aver avuto un ruolo “legittimante” per i contemporanei sovrani mesoamericana. E’ possibile che in seguito ai primi contatti avvenuti nella Josè II Teotihuacan sia riuscita nella prima parte della fase III a prendere direttamente il controllo politico di Monte Alban. Dopo la fine di questo ipotetico dominio Teotihacano, si sarebbe verificato un profondo mutamento dell’organizzazione politica interna a Monte Alban. A partire dal 500 d.C. (fase III b), infatti, le residenze di quelli che paiono essere stati i gruppi dominanti di Monte Alban non vennero più ubicate sulla Piattaforma Nord, ma a Nord di questa, quasi a sancire un allontanamento dal tradizionale centro del potere. Sorta di frammentazione dell’autorità politica cittadina, forse condivisa da diversi lignaggi nobili. Il sovrano zapoteco fu, almeno nella prima parte della traiettoria politico cittadina un dominatore assoluto a capo di un grande stato centralizzato che non conviveva con altre entità simili nel mondo zapoteco. La strategie di alleanze e unificazione attuate attorno al
A partire dal VI secolo l’universo politico zapoteco si avviò verso una progressiva frammentazione. Monte Alban, sebbene mai del tutto abbandonata attorno al 900 d.C. perse il suo ruolo dominante. La tomba familiare continuò ad essere la forma monumentale più ricorrente quindi il gruppo parentale si rivelò la forma politica più resistente, cellula base del sistema politico mesoamericano. Cessato l’effetto centripeto della grande capitale statale, ognuno dei linguaggi più importanti dette vita a un proprio piccolo “regno”, mentre nei suoi monumenti continuava a glorificare la propria ascendenza e la propria derivazione dalla gloriosa nobiltà di monte Alban.
IL MITO DI TEOTIHUACAN
A teotihuacan non si trova un bassorilievo, un ritratto, un ‘iscrizione, un nome, pochissime date e Non esiste il Conto Lungo. Figure umane anonime e stereotipate. Non sappiamo che lingua parlassero gli abitanti né il nome della città stessa. Nel Preclassico Inferiore e Medio il bacino del Messico non fu molto coinvolto dalla opera culturale olmeco. I primi villaggi sorti nell’area dove poi sarebbe sorta Teotihuacan risalgono al
Il successo di Teotihuacan sembra essere dovuto alla sua crescente fama di centro religioso. La stessa forma della città, divisa in quattro quadrati e organizzata attorno ai due assi del Viale dei Morti e al Viale EstOvest, un esplicita simbologia cosmica:la città era il punto dove gli assi cosmici convergevano, era il centro del mondo. Piramidi cittadine dedicate a due civiltà acquatiche :
Come erano assolti i bisogni di sussistenza di una popolazione così numerosa, se non si trovano i magazzini che ci si aspetterebbe di trovare in una capitale?Probabilmente ogni gruppo urbano manteneva i contatti con la propria area di origine e si incaricava dell’importazione e della gestione delle materie prime da lì provenienti. Probabilmente lo Stato si incaricava invece del monopolio di alcuni beni specifici. Il principale bene del commercio della città era l’ossidiana.
Nella mesoamerica classica paiono quindi aver convissuto due tipi di organizzazione politica contraddistinti da modalità propagandistiche praticamente diverse:
A) Il tipo dinastico-parentale-galattico, (regni maya) incentrato sull’individualità e sul potere sacro del governante. La propaganda si esprime principalmente mediante la rappresentazione e la narrazione di eventi relativi alla vita dei sovrani, nonché mediante notazioni di carattere genealogico.
B) Il tipo territoriale-comparativo-centralizzata (teotihuacan) incentrato sulla sacralità del territorio e su un governo di tipo collettivo. Questo secondo tipo ebbe un carattere supra-etnico, essendo la legittimazione del potere del tutto indipendente da considerazioni di ordine parentale, linguistico, ecc….; il carattere multietnico pare aver influito anche sulle caratteristiche dell’arte monumentale, contraddistinte da uno stile tradizionalmente astratto, dalla carenza di rappresentazioni individuali e dall’enfasi posta su rappresentazioni cosmologiche legate alla fertilità universale.
Profonda singolarità del potere teotihuacano e sua associazione a un luogo la cui sacralità era riconosciuta, furono alla base dell’immenso prestigio di cui godette la città. Teotihuacan divenne una sorta di strumento di legittimazione per i sovrani dinastici in altre aree della mesoamerica.
Teotihuacan godeva di un talee prestigio nelle altre regioni mesoamerica, probabilmente per il carattere singolare del potere teotihuacano che, essendo indipendente dal successo dei singoli sovrani e radicato in una profonda sacralità del luogo, doveva apparire come saldo, immutabile e quindi assoluto, non soggetto alle mutevoli vicende umane. A ciò sui aggiunge una notevole potenza militare che fu utilizzata per intervenire nelle vicende politiche di altre regione, non tanto come strumento di conquista ma alfine di appoggiare le tendenze egemoniche di sovrani locali, e così controllare alcune risorse specifiche. Teotihuacan divenne un modello e un elemento di legittimazione, sia ideologica che militare, di diversi sistemi politici mesoamericana. Questo quando questi si avviavano verso la costruzione di entità espansionistiche e centralizzate.
Puh= canna questo nome mostra chiaramente che teotihuacan costituì l’archetipo di un diffusissimo mito post-classico che identificava in Tollan la città delle origini, una sorta di città ideale e paradigmatica di ogni centro di potere. Anche quando ragioni ancora ignote portarono attorno al 650 d.C. all’incendio del centro monumentale della città ed alla fine del suo splendore, dando l’avvio al collasso del sistema classico in tutta la mesoamerica, la memoria di Teotihuacan rimase viva e venne rielaborata in forma mitica. Gli Atzechi che ne conobbero le rovine la chiamarono “Teotihuacan” = “il luogo temuto dagli dei”.
L’INFLUENZA DEL SERPENTE PIUMATO NEI NUOVI REGNI
XOCHICALCO: TRA LE SPIRE DEL SERPENTE
Periodo Epiclassico (650-900 d.C. circa)
Epoca caratterizzata dal riequilibrarsi del panorama politico dopo il collasso di teotihuacan; periodo di migrazione di popoli e fioritura di piccole, bellicose e dinamiche entità politiche che andarono ad occupare le nicchie economiche e politiche liberatesi (atomizzazione politica). Crescente iterazione tra gruppi etnici diversi, riflesso nel crescente militarismo e nella diffusione di stili artistici eclettici. Le grandi tradizioni etnico-linguistiche del periodo classico iniziarono a “ibridarsi” nell’ambito di un progressivo intensificazione delle relazioni a lungo raggio.
Sorta a partire dal 600 d.C. dopo la caduta di Teotihuacan Xochicalco visse tre secoli di straordinaria fioritura esemplificati dal tempio del serpente piumato. Ci troviamo di fronte ad una curiosa miscela stilistica: il Serpente Piumato (Teotihuacan) svolge ancora la sua antica funzione di protettore dei governanti ma ora la sua protezione ricade su individui che , pur sempre anonimi, adottano pose di origine meridionale. Una teoria di figure ripetute in modo regolare (toponimi?)
RE GIAGUARO E RE AQUILA A CACAXTLA
Un ulteriore esempio della funzione di canoni artistici e di elementi ideologici nell’Epiclassico è costituito dalle pitture murali di Cacaxtla, città fondata attorno al 600 d.C. dagli olmechi-Xicalanca. Animali simboli dei grandi ambiti cosmici: il giaguaro e l’aquila. Antica concezione duale del potere politico.
EL TAJIN NEL REGNO DI 13 CONIGLIO
Nella Costa del Golfo del messico a partire dal 700-900 d.C. il sito di El Tajin visse una splendida e breve fioritura.
NUOVI SPLENDORI NEI BASSOPIANI MAYA:IL CALSSICO TERMINALE A SEIBAL
Nell’area maya durante il Classico terminale (800-1000 d.C.), non tutta l’area visse un periodo di crisi. I caratteri generali dell’Epiclassico e de Classico terminale sono per molti versi analoghi, soprattutto per il carattere culturalmente ibrido. Occupata dal Preclassico Tardo Seibal visse il suo momento di maggior sviluppo dopo il 900 d.C., quando importanti centri Classici nelle vicinanze erano stati abbandonati. Opportunamente, il nuovo apogeo di Seibal coincise con l’arrivo in città di un nuovo sovrano. Nuovo stile artistico di Seibal contraddistinto da una sorta di fusione tra molti elementi tradizionali maya ed elementi del Messico centrale. I monumenti di Seibal, pur aderendo al linguaggio iconografico maya classico, mostrano come la ricerca di criteri di legittimità per la nuova dinastia locale abbiano portato all’adozione di quello che ci appare ormai come un vero e proprio ciclo epico-politico pan-mesoamericano, incentrato attorno al Serpente piumato e al Luogo delle Canne.
VECCHI AJAW E NUOVI SERPENTI: IL CLASSICO TERMINALE NEL MONDO MAYA PUUC.
Nella parte Nord della penisola dello Yucatan, il prodotto delle nuove iterazioni culturali dello scadere del periodo Classico fu lo stile puuc. I nuovi gruppi maya si fecero portatori di nuovi elementi culturali del Messico centrale. A partire dal 700 d.C. iniziarono movimenti di gruppi che dalla costa del Golfo e dalla costa di Compeche iniziarono a penetrare lungo l’Usumacinta e nello Yuaìcatan. Uxmal fu fondata nel 751 d.C., e a partire dal IX secolo riuscì ad imporsi come principale centro di potere dello Yucatan grazie ad una confederazione con Kabah e Nojpat.
Le manifestazioni artistiche puuc denunciano un allontanamento dai canoni dell’arte maya classica con la progressiva affermazione di opere architettoniche caratterizzate nella parte superiore da mosaici di blocchi di calcare che costituivano imponenti cicli iconografici. Poche steli a bassorilievo indicano che in alcune città puuc il potere politico era ancora riunito nelle mani di un singolo individuo, un K’ul ajaw. Ma in alcuni siti, la struttura dell’insediamento e la menzione di diversi individui che ostentano il titolo di sajal suggeriscono un progressiva affermazione del multepal, o governo collettivo costituito da un consiglio dei diversi capilingnaggio riuniti in un singolo insediamento.
IN SINTESI
L’Epiclassico e il Classico Terminale furono periodi contraddistinti da una tendenza apparentemente ambivalente: Dal punto di vista politico lo sfaldarsi dei grandi stati classici causò una balcanizzazione della Mesoamerica suddivisa in numerosi regni indipentìdenti ed in forte competizione; dakl punto di vista ideologico si verificò una forte omogeinizzazione tematica, dovuta anche all’incremento di migrazioni e spostamenti di popoi. Tutto ciò si riflette nell’ibridazione dei principali stili artistici mesoamericana. Le due fondamentali modalità politiche classiche cominciarono a incontrarsi aìe a dar vita a forme nuove, progressivo Accentuarsi al carattere duale del potere regale in virtù dell’assiociazione con gli animali che rappresentano i due ambiti cosmici. I nuovi poteri si collocano sempre sotto la proteione del serpente piumato, l’antico Serpente Piumato divenne la figura centrale di una nuova religione e di un nuovo sistema politico-ideologico di carattere universalistico che oltre a fornire legittimità ai nuovi poteri, pareva promettere il ritorno ad un nuovo splendore che potesse rivaleggiare con quello della gloriosa epoca classica.
LE NUOVE TOLLAN
I GUERRIERI DI TULA
La nuova ideologia Postclassica era incentrata sulla glorificazione scultorea dell’attività militare, condotta da anonimi ed impersonali guerrieri posti sotto la protezione del Serpente Piumato; la “guerra sacra” diviene il motore principale dell’espansione statale e oggetto privilegiato della propaganda politica. Il prototipo del governatore a Tula: il guerriero vincitore, ma non rappresentato nel momento della vittoria. Il guerriero tolteci, strumento di forze sovrannaturali, si erge semplicemente nello splendore della sua armatura. Il primo insediamento di Tula (corruzione evidente del nome Tollan, il Luogo delle Canne) fu fondato verso il 700 d.C. da due gruppi etnici distinti: i Nonoalca e i Chichimechi. Con questo termine i popoli nahua individuavano ogni gruppo di provenienza settentrionale, generalmente associato alla barbarie. Ma, a causa della coincidenza fra la caduta di Teotihuacan e un periodo di difficoltà climatiche nell’Epiclassico molti gruppi di agricoltori mesoamericana che si erano spinti a Nord iniziarono a rientrare verso Sud reimpostandovi nuovi elementi culturali di origine settentrionale. In queste regioni dunque i contatti e gli scontri militari tra gli agricoltori mesoamericana e i barbari del Nord avevano prodotto una nuova ideologia politico-religiosa caratterizzata da una forte esaltazione delle attività belliche; prese forma una nuova tipologia di guerra sacra , condotta da gruppi di nobili guerrieri e finalizzata sia alla cattura di prigionieri sia alla conquista di nuove terre. La discesa verso Sud dei gruppi cholchihuiteni e il loro contatto con le emergenti e bellicose signorie epiclassiche dove era diffuso il culto del Serpente Piumato dette vita ad un nuovo fenomeno politico-ideologico, carattere fondamentale del Postclassico. Tula ne divenne il fondamento e il centro propulsore.
Tra il 950 e il 1150 d.C. l’insediamento di Tula conobbe una spettacolare fioritura. Grazie alla sua forza militare riuscì ad imporre il proprio dominio sulle rotte commerciali che univano il Messico centrale al Nord e alla Costa del Golfo settentrionale, gestendo anche i giacimenti di ossidiana che prima erano stati sotto il controllo di Teotihuacan.
I MIXTECHI, NUOVI SIGNORI DI CAXACA
Codici stroico-genealogici redatti appositamente per custodire ed elaborare la memoria di eventi che stavano all’origine dell’assetto politico della Mixteca Alta in cui si fondevano mito e propaganda. Questi codici risalgono al Postclassico tardo (1250-1521 d.C.). Il processo di balcanizzazione che colpì
CHICHEN ITZA’,
Piazza centrale di Chichen Itza strutturata come un immenso scenario nel quale dovevano svolgersi imponenti celebrazioni durante le quali veniva esaltata l’attività della guerra sacra. A Chichen Itzà sembra essere avvenuta una sovrapposizione tra due stili artistici diversi, che per un certo periodo convissero nella grande città yucateca. Fondata dagli Itzà intorno al 750 d.C. fu per quasi due secoli uno dei principali centri maya dello Yucatan. A partire dal 900 d.C. l’arte di Chichen Itzà iniziò a mostrare segni dui una forte messicanizzazione. Attorno al 1000 d.C. si sarebbe formata una lega di tre città: Chichen Itzà, Uxmal e Mayapan. Il centro principale fu Chichen sino al 1200 d.C. quando fu distrutto e gli subentrò Mayapan. Non vi sono evidenze di conquista tolteci a Chichen e gli stili puuc e tolteci convissero durante l’apogeo maya, dove quindi avvenne una progressiva ibridazione dell’arte cittadina dovuta all’assimilazione di parametri ideologici stranieri: i Maya ci Chichen itzà adottarono la nuova religione del Serpente Piumato. Ciò per l’instaurazione di un sistema di governo che in questi elementi trovava una forma di legittimazione. Non è da escludere che a Chichen si fosse formato un governo tipico del Postclassico Tardo maya: il multepal, comandato da un consiglio costituito da signori di diverso lignaggio riuniti nella capitale regionale.. Il luogo dove questo consiglio si riuniva formalmente era un edificio noto come Popol Na. Nelle iscrizioni i nobili partecipanti di questo consiglio hanno tutti il titolo di ajaw, è possibile che l’ah tepal fosse uno di questi nobili (sovrano che ci è noto dalle fonti coloniali) fosse una sorta di primis inter pares. Al nuovo regime si associa anche un nuovo tipo di guerra: il fine ora non è più il raid nobiliare, ma l’annessione della città sconfitta nell’orbita di quella dominante sino alla creazione di vere e proprie egemonie regionali. Attorno al 1200 d.C. l’egemonia di Chichen fu stroncata ad opera delle città alleate che secondo fonti coloniali, distrussero la grande capitale. Mayapàn divenne il centro dominante dello Yucatan e secondo le fonti coloniali era sede di un governo multepal, in cui esisteva un lignaggio dominante (quello di Cocom Itzà), il cui patriarca era primis inter pares, mentre il patriarca del lignaggio avverso, gli Xiu, aveva il ruolo di sacerdote di kukulkan. Con la caduta di Mayapàn (1450d.C. la penisola yucateca si frantumò politicamente in 18 piccole entità politiche (cuchcabalob). In alcune di esse un halach winic concentrava in sé tutto il potere mentre in altre veniva eletto a turno in un consiglio nobili che si spartivano le diverse funzioni governative.
K’UCUMATZ:IL SERPENTE PIUMATO TRA I MAYA DEGLI ALTOPIANI DEL GUATEMALA
Sugli altopiani guatemaltechi, dall’Epiclassico, si svilupparono diversi regni maya, con elementi provenienti dal Messico Centrale. Secondo alcuni autori la fondazione di questi regni sarebbe da collegarsi all’immigrazione di Maya dal Golfo del Messico. In effetti nel corso del Postclassico antico si diffusero sugli altopiani Guatemaltechi caratteristiche architettoniche analoghe a quelle tolteche. Nel Postclassico Tardo, forse in seguito a nuovi apporti di popolazione vennero fondati i regni protostorici le cui capitali erano piccoli insediamenti fortificati. Fonti indigene coloniali narrano, in forma mitica, la storia di gruppi maya degli altopiani del Guatemala. Si tratta di un viaggio in un luogo detto Tulan e di un incontro con un certo naxcit (una manifestazione divina di Quetzalcoatl) che consegnò loro i simboli del potere legittimando così l’autorità dei capi quichè e cakchiquel. Dalle fonti coloniali sappiamo che partire dal 1200d.C. venne stipulata un’alleanza tra tre gruppi, a cui poi se ne aggiunsero altri. I quichè che fondarono iniziarono con la dissoluzione della confederazione una politica espansionistica che li portò a dominare ampie regioni degli altopiani. La nuova capitale venne fondata con l’alleanza di 3 diversi lignaggi quichè, qui risiedevano 24 lignaggi divisi in 4 gruppi;il re (pop) capeggiava un gruppo di 4 patriarchi dei lignaggi principali.
QUATZQLOATL E TOLLAN NELLE FONTI
Le fonti narrano della discesa dalle terre settentrionali (x secolo) di un gruppo di tolteci-chichimechi che nella loro migrazione verso meridione si trasformarono in un popolo multietnico. Il figlio meticcio del condottiero guidò il popolo a Xochicalco dove, divenuto sacerdote del Serpente Piumato, adottò il nome di Quetzalcoatl. Poi si diresse a Colhuacan dove divenne re dei tolteci-Chichimeni. Poi condusse il popolo a Tollan, il suo regno in questa terra è descritto come un periodo di grande benessere. Poi però sarebbe iniziato un conflitto con i seguaci di tezcatlipoca (giaguaro). Questo dio, o un suo sacerdote, portarono il re a comportamenti tanto scandalosi che fu cacciato dalla città; si sarebbe quindi diretto a sudest dove sarebbe stato assunto in cielo nei panni di Venere Stella del Mattino. Secondo un’altra fonte prese il mare verso est dopo aver profetizzato il suo ritorno.
Le diverse fonti coincidono nell’esaltazione della Toltecoyotl, il mondo tolteci, al quale risalirebbero tutte le caratteristiche fondamentali della civiltà. I tolteci erano infatti ricordati come ottimi artigiani, guerrieri e governatori, qualità che si assommavano nella persona di Quetzalcoatl. Nei racconti sono evidenti le allusioni a un principio cosmologico di base: la lotta tra ambito terrestre e infraterrestre simboleggiata dallo scontro tra Serpente Piumato e Giaguaro. All’indomani del collasso di Teotihuacan le nuove esigenze politiche condussero alla creazione di un modello ideologico fondato sulla figura del Serpente Piumato come patrono dei governanti e su Tollan come mitico prototipo della città ideale. Quando i movimenti delle popolazioni che seguirono il collasso del periodo classico dettero impulso alla formazione di compagini sociali la cui autorità aveva bisogno di essere legittimata. Un altro elemento ricorrente in questo periodo è il ricorso a triplici confederazioni o alleanze di città.
IN SINTESI
Quello che a volte è parso come un singolo impero tolteci panamericano fu piuttosto il risultato dell’adozione di un particolare modello di organizzazione politica, adatto a grandi entità multietniche e fondata su un nuovo modello ideologico incentrato sulla figura del Serpente Piumato come protettore universale dei sovrani e su Tollan come prototipo di una città ideale. Non fu teotihuacan a divenire fonte di legittimazione bensì il suo ricordo e la sua mitizzazione.
GLI AZTECHI
I Mexica (o aztechi) erano uno degli ultimi gruppi di Chichimechi di lingua nahua che avevano iniziato a scendere verso il Messico Centrale all’indomani della caduta di Teotihuacan ed ebbero un ruolo fondamentale per la nascita di Tula. La caduta dello stato tolteci aprì ler porte alla discesa di altri gruppi chichimechi, che si fusero con le popolazioni locali dando vita a molti piccoli stati indipendenti. Secondo le diverse versioni della storia i Mexica avrebbero avuto origine in un luogo mitico; stanchi di essere sottoposti agli abitanti di Atzlan partirono per una lunga migrazione sotto la guida del loro dio patrono Huitzilopochtli, insieme ad altri gruppi. Ogni gruppo, guidato da un leader che aveva lo status di uomo-dio, portava i propri involti sacri contenenti le immagini degli dei protettori. I futuri Mexica, al momento della partenza erano divisi in 4 gruppi (detti calpultin) da cui Huizilopochtli si staccò dopo aver avuto presagi sfavorevoli. Da quel momento cambiarono nome in Mexica e la loro migrazione proseguì fino a fermarsi a Chapultepec per vent’anni, durante il quale il potere politico fu assunto da un singolo capo. Tuttavia furono scacciati da un’alleanza tra alcune città e costretti ad insediarsi nell’inospitale Tizapan. Qui venne ristabilito il potere politico originario con una sorta di primis inter pares. In diverse occasioni i Mexica combatterono come mercenari, finché non scorticarono la figlia del signore di quella terra e furono costretti a fuggire per non essere vittime della sua ira. Giunsero così nel ruolo di fondazione di una nuova città, nel 1325 fu fondata Mexico Tenochtitla divisa in 4 distretti, che subì un a scissione ma che rimase comunque come città principale riuscendo ad ottenere un giovane di nobile stirpe che diede inizio alla stirpe riconosciuta dei governanti mexica.
Questa prima parte è evidentemente mitologica ; però si vedono i meccanismi di legittimazione fondati sul matrimonio. Nel 1498d.C. Itzcoatl (un sovrano mexica) riuscì a istaurare una triplice alleanza con Texcoco e Tlacopan. Ognuna delle tre città era governata da un sovrano dalle caratteristiche divine che veniva eletto dal consiglio, un gruppo di alti dignitari che sceglievano tra 4 candidati che erano appartenuti ad una sorta di consiglio di governo del sovrano precedente. Il Gran Consiglio eleggeva anche i due Quetzalcoatl, i sacerdoti principali di Huitzilopochtli. Dall’epoca di itzcoatl al sovrano venne affiancato una sorta di doppio del sovrano e suo consigliere che probabilmente era incaricato degli affari interni allo stato, mentre il sovrano era responsabile della guerra e della politica estera. Il sovrano Mexica era ritenuto una sorta di personificazione di Huitzilopochtli.
Si ha anche una nuova concezione di guerra sacra: i Mexica credevano di vivere nel corso della V era cosmica e il loro compito era il mantenimento dei cicli cosmici mediante la fornitura del necessario nutrimento di cuori umani. Quindi come il sangue dei prigionieri faceva funzionare la macchina cosmica il tributo in beni materiali provenienti dalle province conquistate serviva a far funzionare la macchina imperiale. Creazione di un nuovo liguaggio artistico che torna ad adottare la grande scultura monumentale a tutto tondo.
Questa era la situazione all’arrivo degli spagnoli.
2 commenti:
Una raccolta di informazioni utile e ben esposta, sicuramente utile a che si avvicina con passione alle civiltà indigene d'america!complimenti!
Bello, ben fatto e interessante, però un po' troppo limitato.
Mesoamerica non è solo Messico, è anche Belize, Guatemala, Honduras, Salvadòr e costa pacifica di Nicaragua e Guanacaste (Costa Rica).
Da uno studioso dilettante della Gran Nicoya.
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